“Sul podio della Filarmonica Gioachino Rossini, il ventiquattrenne Michele Spotti dimostra gesto chiaro e autorevole, fluidità di tempi e dinamiche, bel piglio e buon rapporto con il palcoscenico"
(Roberta Pedrotti, L'Ape musicale)
“...Nel complesso, le cose funzionano anche sotto il profilo musicale. Merito anzitutto del direttore Michele Spotti, classe 1993, che ha saputo trarre il meglio dalla Filarmonica Rossini in termini di precisione, pulizia e bellezza del suono, riuscendo sempre a coniugare il sostegno al canto con la valorizzazione dello strumentale, in particolare nelle sezioni di ottoni e fiati (penso ad esempio alla lunga introduzione dell’aria di Lord Sidney, affidata a un ottimo flauto solista). Spotti ha altresì curato con perizia il fraseggio e accentuato i contrasti dinamici, conferendo ritmo alla narrazione...”
(Fabio Lavarone, Connessi all'Opera)
“La vera sorpresa però l’abbiamo avuta nella direzione del ventiquattrenne Michele Spotti, alla guida della Filarmonica Gioachino Rossini. Spotti riesce a tenere l’equilibrio tra buca e palcoscenico con piglio da direttore esperto, canta con gli interpreti e li sostiene. La sonorità dell’orchestra non è mai invadente e non scevra di preziose dinamiche, mentre il ritmo è sostenuto quanto basta per sottolineare le singole scene. Ne sentiremo certamente parlare."
(Roberta Pacifico, Operaclick)